Nell'autunno 2003, dopo anni di "velati" assaggi della situazione politica
da parte di aziende interessate allo scavo di materiali inerti, la verità
emerge.
Grazie alle leggi emesse dal governo in materia di opere pubbliche
e per il fatto che la Bassa Bergamasca è interessata sia dalla realizzazione
della nuova autostrada Brescia-Milano (Bre-Be-Mi) che dal raddoppiamento della linea ferroviaria
Mi-Ve, il nostro territorio, ricco di sabbia, ghiaia e sassi, adesso vale oro...
Il nuovo "Piano Cave" della provincia individua nel comune di Fara d'Adda
un gigantesco giacimento di sabbia e ghiaia, che comprende gran parte del terreno
ancora destinato ad uso agricolo del nostro comune.
Il Comitato Ambiente, preoccupato dal fatto che il giacimento sia di fatto una risorsa
sfruttabile, si attiva per scongiurare l'ipotesi di una cava.
La provincia di Bergamo, apertamente sollecitata dalle aziende cavatrici
(ovviamente) a favore di un allargamento delle aree estrattive, approva il "Piano Cave"
a inizio Marzo 2004, rifiutando di stralciare il giacimento farese.
La parola passa ora alla Regione Lombardia...
Per aiutarvi a seguire la vicenda, abbiamo strutturato i dati come segue:
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