Allegato B
Seduta n. 424 del 16/2/2004
(estratto)



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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO

Interrogazioni a risposta scritta:

REALACCI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il nuovo Piano Provinciale Cave redatto dalla Provincia di Bergamo prevede una volumetria di escavazione che include, oltre alle previsioni dell'ordinaria attività edilizia, la realizzazione dell'Alta Capacità Ferroviaria, della BRE-BE-MI (Brescia-Bergamo-Milano) e la bretella di collegamento Autostrada MI-VE Brescia-Bergamo-Milano;
nel piano provinciale Cave (PPC), sul territorio di Fara Gera d'Adda (comune della bassa pianura bergamasca, di circa 7.000 abitanti) è stato identificato un giacimento denominato Gg 11 - «Il settore merceologico sabbia e ghiaia»;
tale giacimento di sabbia e ghiaia ha un'estensione di circa un milione di metri quadri, con una potenzialità estrattiva di quarantatré milioni di metri cubi;
nel territorio dei Comuni di Treviglio, Pontirolo Nuovo, Canonica, Arcene, Brembate, Cassano d'Adda e Trezzo sull'Adda, limitrofi e confinanti al Comune di Fara Gera d'Adda esistono e sono in attività estrattiva non meno di una decina di cave;
il citato Piano Provinciale Cave, nel territorio di Fara Gera d'Adda, non prevede ambiti estrattivi;
l'individuazione del giacimento è centrale e compreso in una più ampia zona identificata, dalla stessa Amministrazione Provinciale di Bergamo nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2003, come «area di particolare interesse paesistico e naturalistico»;
la proprietà Melzi ha posto in vendita i suoi terreni, compresi tra Fara Gera d'Adda e la frazione Badalasco, tutti inclusi nel perimetro del giacimento (area corrispondente a molto oltre la metà del verde esistente nel territorio comunale), ed il probabile acquirente sarebbe una società che sembrerebbe far capo ad uno dei maggiori gruppi presenti sul mercato nel settore scavi, costruzioni stradali e ferroviarie;
vi è la probabilità che tale area di giacimento possa essere utilizzata come


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una «cava di prestito» - nonostante le volumetrie di escavazione siano già incluse nel PPC - legata alla realizzazione di una delle «opere di interesse pubblico» previste in Lombardia e tutto ciò avverrebbe anche senza il consenso del Comune e della Provincia;
l'amministrazione comunale di Fara Gera d'Adda ha presentato - rispettando i termini previsti - le osservazioni contrarie all'estrazione in tale giacimento ed argomentate come si noterà all'allegato del Verbale delibera n. 104 dell'8 ottobre 2003;
l'amministrazione comunale di Fara Gera d'Adda ha richiesto alla Provincia di Bergamo lo stralcio, dal nuovo Piano Cave Provinciale, del giacimento - individuato nel suo territorio come GG11 per una superficie di Ha 99.90,49 - ed inoltre ha richiesto che per il futuro venga vietata, in tutto il suo territorio, qualsiasi attività estrattiva (Verbale delibera n. 44 del 17 novembre 2003);
la Provincia di Bergamo, tramite l'Assessore all'Ambiente, avrebbe comunicato al Comitato Tutela Ambiente di Fara Gera d'Adda che la stessa avrebbe analizzato a breve tutte le osservazioni contrarie trasmesse dall'Amministrazione Comunale con l'intenzione di adottare il nuovo PPC entro la fine dell'anno 2003;
l'individuazione di eventuali cave di prestito sarà successiva alle adempienze dell'Amministrazione Provinciale e, come previsto dalla legge regionale n. 14 del 1998, sarà di competenza della Regione Lombardia;
ad avviso dell'interrogante, l'individuazione di una cava in prestito si può configurare come un'operazione di favore nei confronti dei cavatori inizialmente esclusi dal Piano Cave;
nel comune di Fara Gera d'Adda, a seguito dell'attività estrattiva, potrebbero verificarsi un forte ed insostenibile aggravio generale delle condizioni di viabilità, una situazione di pesante inquinamento per il traffico dei mezzi pesanti, per i rumori e per le polveri di cava, oltre che situazioni d'inquinamento della falda alimentante il pozzo idrico del pubblico acquedotto;
nel medesimo comune, dall'esecuzione delle opere anzidette, discenderebbero, inoltre, gravissime conseguenze sul piano sociale con l'inevitabile disgregazione della comunità residente nella «Cascina S. Andrea» (risalente all'anno 1300), i cui abitanti saranno sfrattati; a ciò deve aggiungersi la chiusura delle attività agricole presenti nella zona - tutte gestite da giovani imprenditori - e, conseguentemente, la gravissima penalizzazione anche delle altre attività svolte da aziende agro-alimentari limitrofe -:
se corrisponda alla verità il fatto che l'area citata alla premessa sarà una cava di prestito legata alla realizzazione di opere di interesse pubblico: Alta Capacità Ferroviaria, Brescia-Bergamo-Milano;
se l'individuazione di una cava di prestito, per la realizzazione di dette opere di interesse pubblico, non sia una sconsiderata forzatura visto che lo stesso Piano Provinciale Cave di Bergamo include già la volumetria necessaria alla realizzazione di tali opere infrastrutturali;
se non si ritenga che nel comune di Fara Gera d'Adda, in caso di escavazione, si verificherebbe un grave scempio ambientale dal quale conseguirebbe la cancellazione di fatto della campagna farese, zona fra l'altro che è stata identificata nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale del 2003, come «area di particolare interesse paesistico e naturalistico».